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LIG-08-01
La magia dell’entroterra imperiese dal mare all’Appennino, tra vegetazione mediterranea, paesaggi incantevoli ed artigianato, con soste gustose!
LIG-08-01
Periodo:: Annuale
Durata: annuale
Regione: Liguria

1° giorno: I due volti di Imperia Città di mare, affascina per la complementarietà delle sue due facce: la moderna ed ufficiale Oneglia, la arroccata e marinaresca Porto Maurizio. La passeggiata nel centro storico alla scoperta dei numerosi scorci ricchi di storia e di arte inizia con il maestoso il Duomo neoclassico, uno dei più grandi di tutta la regione, custode di una ricca collezione di dipinti dell’800. In piazza Duomo si trovano la Pinacoteca Civica e il Museo Navale internazionale del Ponente Ligure, dove sono raccolti reperti e cimeli che fanno rivivere la vecchia Liguria marinara attraverso la ricostruzione di ambienti e strutture. Visita In tarda mattinata si sale al Parasio, la parte più antica di Porto Maurizio, aggrappato sul promontorio, conserva testimonianze che risalgono al medioevo ed antichi palazzi, tra negozi tipici e scorci vista mare degni di una sosta. Pranzo in trattoria a base di menu tipico stagionale. Nel pomeriggio escursione nei paesi limitrofi alla città, lungo la valle del torrente Impero. La prima tappa è Dolcedo nella Valle del Prino, paese ricco di frantoi e di produzioni olearie d’eccellenza. Visita al Frantoio Benza, con piccolo seminario sull’oliva taggiasca ed il suo utilizzo per produrre olio, olive in salamoia, paté d’olive… ed in cucina. Prossima tappa Pietrabruna, piccolo borgo dove i carrugi si dipanano e tutti portano a piccole piazze adatte al riposo. Orgogliosa del suo monumento più importante la chiesa di San Giovanni, una delle più antiche della zona, romanica. Cena in locale tipico con menu d’entroterra imperniato sul coniglio alle olive e sulle anguille al forno, abbinate a vini bianchi locali.

 

2° giorno: Il mondo dell’oliva taggiasca e dell’olio extravergine ligure Al mattino Visita al Museo dell’Olivo dei Fratelli Carli. Narra attraverso 18 sale ricche di testimonianze artistiche ed archeologiche una storia iniziata 6000 anni fa, quando l’ulivo fu la prima pianta coltivata dall’uomo e sacra alle divinità. Vi si trovano reperti storici, tradizioni, tecniche di lavorazione e istruzioni circa la degustazione e l’utilizzo dell’olio in cucina. Dopo una degustazione di olio e paté d’oliva, pranzo libero in città e pomeridiana scuola di cucina ligure, con un menu imperniato sull’oliva taggiasca, abbinata a menu stagionale regionale. Cena con degustazione del menu appreso presso ristorante tipico cittadino e rientro.

 

3° Giorno: In Valle Argentina a Taggia, Badalucco, Triora e Molini di Triora  Si lascia il mare per entrare nello splendido e variopinto entroterra pre-appenninico: uliveti, castagneti e vigneti si annodano in sequenze di cultura e di colori naturali, che portano il viaggiatore verso Badalucco, paese ricco di storia, esempio perfetto della caratteristica struttura urbanistica tipica dell’entroterra ligure, rappresentata dalle case arroccate, multicolori, che degradano tra vie e viuzze, dalla rocca di San Niccolò alle fresche acque del torrente Argentina. Affascinante la passeggiata che porta a scoprire luoghi carichi di mistero e di grande fascino, quali i romantici frantoi con le pale ad acqua, che circondano il paese oppure le intricate e strette vie del concentrico, quasi mai pianeggianti, che salgono e riscendono tra palazzi nobili, - Palazzo Boeri e la  Poderestia – chiesette e negozi tipici, alternati ad angoli paesaggisti di sicuro effetto, dove sostare per ammirare panorami e natura incontaminata. Pranzo leggero in locale tipico a Badalucco con lo “Stocafissu a Baücôgna”, che si accompagna ai teneri fagioli “rundin” e “mungette” tipici di questi luoghi. Al pomeriggio, risalendo la valle verso nord, tra un alternarsi di ampi panorami su boschi di castagni e noccioleti, si giunge a Triora, borgo spettacolare, arroccato su uno sperone del monte Trono, che ha mantenuto inalterato il suo aspetto medioevale. deve la sua fama antica ed il soprannome di “paese delle streghe” al celebre processo tenutosi tra il 1587 e il 1589 appunto contro le streghe. Per compenetrarsi nel mondo mistico e magico del Medio Evo e della stregoneria, visita al Museo Regionale Etnografico della Stregoneria, che racconta mirabilmente vicende antiche di vita contadina e di donne “possedute”. Successiva passeggiata nel centro storico: stradine strette, carrugi intricati, piccole piazze, case altissime addossate le une alle altre, archi, volte, gallerie, edifici ricchi di logge e di porticati, balconi e portali di ardesia istoriati con simboli e scene di vita religiosa. Delle cinque fortezze restano ancora il castello, il fortino, ora camposanto e i resti del forte di San Dalmazzo. Altri monumenti notevoli sono la Collegiata dell’Assunta in stile romanico gotico che la tradizione vuole eretta sulle rovine di un tempio pagano. D’obbligo la sosta ristoratrice presso il negozio alimentare La strega di Triora, dove sarà possibile assistere ad alcuni momenti della lavorazione artigianale nel laboratorio attiguo, con degustazione. Verso sud sulla via del ritorno ultima tappa a Molini di Triora. I Molini che danno nome al paese, impiantati fin dall’anno Mille, sono ancora in parte funzionanti e pregiate sono le farine che si producono di ceci, di castagne, di grano integrale e che si possono trovare in un negozio del centro. Celebre è il pane di Molini, ma la vera specialità del luogo sono le lumache, che sono la base di uno dei piatti tipici della zona; Cena in un agriturismo tipico e rientro.

 

4° Giorno: San Remo e Bussana Vecchia  Al mattino visita della città indiscussa capitale della Riviera dei Fiori, meta turistica e balneare di fama mondiale, nota per la produzione floreale, il casino ed il festival musicale della canzone italiana. La passeggiata inizia nella zona più antica La Pigna, aggrappata al colle dominato dal Santuario di Nostra Signora della Costa, dove si respira il sapore della storia, di un medioevo di usi e costumi transitato anche per queste contrade e di cui è rimasta la traccia ben visibile nelle sue case addossate, nei vicoli oscuri e nelle scalinate, nei resti del castello e delle mura. Scendendo nelle vie centrali ecco sorgere la cattedrale dedicata a San Siro, romanico gotica. La città moderna è nata e si è sviluppata intorno alla Pigna, lungo il mare, vie e palazzi eleganti con parchi e giardini abbelliti da lussureggianti piante tropicali, alternate a variegate testimonianze di presenze straniere, concentrate nel Corso degli Inglesi e nelle molte chiese, anglicana, evangelica, luterana, la casa valdese, la chiesa russo-ortodossa disseminate sul suo territorio. Pranzo leggero con assaggio delle famose pizze: la Pizzalandrea e la variante Sardenaira. Al pomeriggio transfer alla scoperta dell’affascinante Bussana Vecchia: il paese terremotato, ora paese degli artisti, Fu infatti riscoperto e fatto rinascere a nuova vita da un gruppo di artisti, italiani e stranieri, a partire dagli anni ’60, dopo il terremoto che lo distrusse nel 1887. Arte ed artigianato ammiccano al visitatore tra viuzze strette e case sapientemente  ristrutturate, invitando alla sosta ed allo shopping. In serata sosta in agriturismo od in trattoria tipica per gustare una cena che assembla i frutti di terra al pesce di mare, poi..al Casino Municipale...per tentare la fortuna.

 

5° Giorno: Bordighera e Principato di Seborga Mattinata visita alla ridente cittadina di Bordighera piacevole località balneare già in passato preferita da turisti stranieri, soprattutto inglesi, per le bellezze paesaggistiche e la salubrità del clima. Passeggiata per ammirare le bianche facciate dei palazzi e delle ville liberty di fine ‘800. Dal lungomare alla Città Alta è un suggestivo viaggio all’indietro nel tempo: tra un intrico di vicoli ed archi in pietra, un impianto che ha mantenuto inalterata l’originaria configurazione medioevale. Pranzo in città presso ristorante per assaporare la tipica cucina della zona: un intreccio di sapori genuini che alterna i colori e i profumi delle erbe della terra con i preziosi prodotti del mare  Pomeriggio alla scoperta del Principato di Seborga, su un’altura panoramica con vista mozzafiato sul mare. Il minuscolo principato dalla storia intricata, il cui principe eletto emette passaporti, francobolli e batte moneta, rivendicando autonomia dallo stato italiano, in virtù di vecchi editti e carte medioevali. Dopo la sosta al Palazzo dei Monaci e la condivisione dello spirito libertario che si respira nell’aria salmastra del Principato, cena in ristorante tipico, con menu locale stagionale e rientro in hotel.

 

6° giorno: Tra i borghi più belli d’Italia: Dolceacqua Isolabona Apricale La salita verso Dolceacqua è gradevole, tra distese di uliveti e di vigneti, qui infatti si produce il Rossese di Dolceacqua Doc ed un rinomato olio extravergine. Dolceacqua, è viaggio nel medioevo: uno dei borghi più belli d’Italia, arroccato alla collina, con le case addossate le une alle altre, dominato dalle rovine affascinanti del Castello dei Doria, con la chiesa barocca di Sant’Antonino Abate. Di fronte il monumento al Frantoio dedicato a colui che ha inventato il procedimento di lavatura della sansa di olive, Pier Vincenzo Mela, mentre il monumento alla Capra ricorda l’attività pastorale dei secoli passati. Stupendo il ponte a schiena d’asino che varca il Nervia e che collega le due parti dell’abitato, realizzato sulle rovine di un ponte romano. Visita ad un’azienda agricola e degustazione dei vini del territorio con pranzo del viaggiatore in trattoria tipica sulla piazza del paese. Il pomeriggio la scoperta dell’affascinante entroterra continua ad Isolabona. Caratteristico borgo fortificato di antica bellezza al centro della Val Nervia orgoglioso dello strepitoso panorama offerto dalle colline circostanti ricoperte della macchia mediterranea. Del castello dei Doria, in pietra arenaria non rimangono che alcuni resti, che durante l’estate diventano la naturale e suggestiva scenografia di spettacoli teatrali e musicali. Autentica prelibatezza del luogo le cubaite: miele, nocciole e limone grattugiati tra due cialde sottili Dulcis in fundo la sosta ad Apricale. Protetto dalla cerchia delle Alpi Marittime, abbarbicato alla collina ripida, il borgo di pietra sorge in un’incantevole posizione tra i boschi di ulivi e i vigneti, all’estremo lembo della Liguria, godendo di un clima eccezionale. Una volta entrati nel borgo, che abbraccia la rocca feudale, passeggiata nel suggestivo dedalo degli antichi carrugi in pietra, tra i vicoli angusti, che si snodano sinuosi e collegati da scalinate ripide, in piena atmosfera medioevale. Sul borgo domina il castello della Lucertola: oggi completamente restaurato e adibito a contenitore culturale. Un giardino pensile si trova all’interno.  Apricale è unica: una sorta di quinta scenografica intorno ad una piazza minuscola, dal fascino straordinario, una struttura tipica a scale, dove le antiche dimore di pietra si sviluppano in altezza su piani diversi. Ai piedi del borgo la Pieve di Santa Maria degli Angeli, e, appena fuori la Chiesa di Sant’Antonio Abate, del XIII secolo e le rovine di San Pietro in Etno, pieve romanica che trae le sue origini nel contesto dei benedettini, il più antico edificio culturale del territorio. Serata e cena libera a disposizione dei partecipanti.

7° Giorno: Ventimiglia, tra i Balzi Rossi ed i Giardini di Villa Hambury Ultimo comune italiano al confine con la Francia, terra di confine e di transito, conserva intatto il fascino tipico delle località che hanno vissuto fermenti culturali, storie, scambi, presenze, viaggiatori. La città oggi si presenta con tre vesti ben distinte: romana, medioevale, moderna. Alla periferia orientale l’area archeologica di Albintimilium, uno dei più importanti siti di scavo della Liguria, con il teatro, le porte di accesso, la necropoli, le terme. Strette mattonate, ripidi vicoli, passaggi coperti, case e archi in pietra: il centro medioevale è raccolto con i monumenti principali sul colle alla destra del torrente Roia, entro la cinta muraria. Passeggiata sulla Passeggiata Colla, fino a via al Capo da dove si può godere di un incredibile panorama e giungere alla cattedrale dell’Assunta. Pranzo leggero, con menu tipico stagionale ed escursione a I Balzi Rossi: Insenature e pareti vertiginose, dove si sprono grotte spettacolari erose dall’acqua e dalla salsedine che costituiscono uno dei siti preistorici più celebri del Mediterraneo occidentale. Le caverne hanno restituito grandi quantità di reperti: strumenti di pietra e ossa, resti fossili animali, oggetti ornamentali e artistici, tra cui le celebri Veneri preistoriche, incisioni rupestri, e numerose sepolture che si ammirano nel Museo Preistorico dei Balzi Rossi ai piedi della falesia nel paese di Grimaldi. Sul calar della sera romantica passeggiata ai Giardini di Villa Hambury. Situati sul promontorio di Capo Mortola i giardini sono un luogo di acclimatazione di circa 18 ettari: un orto botanico ricchissimo di piante provenienti da ogni parte del mondo, realizzato a partire dal 1867 dal mercante e viaggiatore inglese Sir Thomas Hambury. Ad impreziosire ulteriormente il giardino concorrono fontane, gruppi scultorei, vasche, colonnati e pilastri, anfore, panchine in pietra, tempietti. In alternativa ai giardini per chi preferisce la spiaggia pochi chilometri e si raggiunge la Spiaggia delle uova, una piccola insenatura con pietre grandi come uova levigate dal mare. Cena di frontiera con menu stagionale tipico e rientro in hotel.

 

8° Giorno: Partenza Prima colazione in hotel, check-out e transfer ospiti in aeroporto per la partenza. Fine dei servizi.